A partire dal 2004 si svolgono le prime esperienze di riappropriazione degli spazi pubblici, che vedono la cittadinanza direttamente coinvolta negli interventi di riqualificazione. Se della fontana si ha, per ora, soltanto un progetto esecutivo, la “mulattiera di Corzano” è già oggi un esempio concreto di queste sensibilità: dalle prime idee, si passa rapidamente al progetto e quindi alla fase di cantiere.
L’Associazione “Il Faro di Corzano”, sotto il coordinamento in fase progettuale dell’Amministrazione Comunale e la supervisione della locale Soprintendenza, si pone l’obiettivo del recupero e del ripristino dell’antica strada mulattiera che collega il borgo di San Piero con il soprastante castello di Corzano, adagiato sulla sommità del colle omonimo. I lavori di rifacimento della massicciata, secondo moduli e tecniche costruttive tradizionali che prevedono l’impiego di ciottoli e pietra di cava conciata manualmente, sono effettuati in toto da volontari, eterogenei per età e formazione, sotto la guida esperta di maestranze specializzate in questi saperi costruttivi, oggi decisamente rari ed acquisiti durante la loro precedente attività professionale.
I lavori, iniziati il 12 giugno 2009, prevedevano una durata del cantiere di cinque anni. In questi giorni e quindi con un anticipo di due anni, si è arrivati alla conclusione dell'opera, grazie all'impegno dei volontari e al contributo di tanti. Le opere infatti, sono quasi integralmente finanziate attraverso donazioni volontarie da parte di soci, istituzioni, cittadini e imprese locali. Nel 2011 inoltre, a questo singolare progetto di “restauro del territorio” hanno partecipato anche alcuni profughi ghanesi, rifugiati a seguito della guerra civile in Libia. Quello della mulattiera è dunque anche un cantiere per la mixité e l’integrazione sociale.
Vedi anche:
http://www.ilfarodicorzano.org/mulattiera